martedì 15 maggio 2012

Stringere la mano al proprio scrittore preferito al Salone del libro!


Potrei parlarvi per ore del Salone del Libro, paradiso terrestre di ogni Lettore, ma penso che molti altri blogger l’abbiano già fatto a meraviglia. Del resto, il Salone del Libro è uno di quei magici luoghi di perdizione in cui devi mettere piede, per sentirti elettrizzato, per dimenticare che a casa hai già vagonate di libri non letti che ti aspettano e che il tuo portafoglio grida vendetta.
Io ho scelto la giornata di domenica per un solo, evidente, motivo. Lui, Alessanbro Baricco.
Vi avevo già parlato QUA della mia insana passione per lo scrittore torinese. Potevo farmi scappare l'opportunità di assistere ad una sua conferenza dal vivo? Ovviamente no!



L’impressione che sia una persona assolutamente piacevole, oltre che di grande intelligenza e senso dell’umorismo, resta confermata. Il fatto che sia un po’ narciso, lo conferma lui stesso. Del resto, gli scrittori si nutrono degli elogi dei loro lettori, questo è un dato di fatto. E Baricco, di lettori, ne ha davvero parecchi: la platea dell’Auditorium era gremita! (io ero a tre file dal palco, che fortuna!)


L'argomento trattato è stato di grande interesse: il modo in cui, negli ultimi venticinque anni, sia cambiato (per una volta in meglio) il modo di scrivere e, di conseguenza, il modo di leggere. Non siamo diventati, come si temeva anni fa, una società dell'immagine, ma siamo anzi un popolo di grandi scrittori! Tra sms, mail, blog e facebook scriviamo molto più di quanto scrivessero i nostri nonni, anche se il più delle volte, tra abbreviazioni e sviste grammaticali facciamo scempio della lingua italiana...bè, ma almeno l'importante è provarci!
Baricco ha tenuto banco per un'ora senza mai annoiare, senza cali di tono, suscitando anzi svariate risate tra il pubblico. Per concludere ha letto alcune pagine tratte da un racconto di Fenoglio, perchè potessimo assaporare fino in fondo il potere della lingua italiana. Una tendenza dei giorni nostri, infatti, è leggere quasi esclusivamente libri stranieri, tradotti in italiano. Ma l'italiano, scritto dagli italiani, è tutta un'altra cosa, ha un'altra musicalità. Qualunque scrittore in erba dovrebbe tenerne conto.
La sorpresa, comunque, è stata la sua incredibile disponibilità: a fine conferenza ha firmato l’autografo a tutti quelli che gli hanno messo un pezzo di carta sotto al naso: libri, agendine, foglietti volanti e persino mappe del Salone! E vi assicuro che eravamo davvero in tanti. Ha risposto alle più svariate domande e sorriso ai commenti. Una persona davvero deliziosa^^


Per quanto mi riguarda, ero talmente impacciata quando sono arrivata davanti a lui che non oso immaginare cosa possa aver pensato! Abbiamo scambiato due parole, mi ha sorriso e stretto la mano...stringere la mano la proprio scrittore preferito non ha prezzo, e chissà mai che un po' del suo sapere possa essere trasmigrato da lui a me in quella stretta!
Ora, la mia copia di Mr. Gwyn è 'intoccabile'. Se la casa dovesse andare a fuoco, mi preoccuperei di certo di salvare prima quella...sarò normale?!

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