lunedì 14 febbraio 2011

Maria Antonietta e Fersen


Oggi si festeggia l'amore, e, anche se non sono una grande estimatrice della giornata di S. Valentino, ho pensato di dedicare un post ad una grande storia d’amore, quella tra la Regina di Francia Maria Antonietta e il bel conte svedese Hans Axel von Fersen.
Contrariamente a quanto spesso si pensa, la loro non fu una semplice relazione clandestina fatta di attimi rubati, ma una vera e propria storia d’amore basata su un rapporto profondo che li accompagnò per tutta la vita.
Non ci sono prove certe che fossero amanti a tutti gli effetti, certo era invece che entrambi attribuissero a questo romantico rapporto un’importanza speciale, che gli permise di non dividersi mai veramente, nonostante la distanza che molto spesso li separava.


Il loro primo incontro avvenne la notte del 30 gennaio 1774, ad un ballo mascherato.
Il giovane Fersen, che in quegli anni stava completando la propria educazione di gentiluomo intraprendendo un Grand Tour (molto in voga all’epoca) presso le principali capitali europee, era appena giunto a Parigi.

Nato il 4 settembre 1755 aveva appena due mesi più di Maria Antonietta, era figlio di una nobildonna e del primo maresciallo dell’esercito svedese, ‘l’uomo più ricco della Svezia’, parlava correntemente cinque lingue, e pare fosse un uomo di straordinaria bellezza: alto e slanciato, aveva profondi occhi azzurri sormontati da folte sopracciglia scure, ed un aria sempre vagamente malinconica, che indusse il duca di Lévis a paragonarlo ad un eroe da romanzo, mentre, proprio per la straordinaria avvenenza, si meritò l’appellativo di ‘The picture’, il quadro, dalla duchessa di Denvoshire ,Georgiana, e quello di ‘Apollo’ da Lèonard, il parrucchiere della Regina.
Il 30 gennaio 1774 Fersen si recò al ballo in maschera tenutosi al teatro di Parigi, arrivandovi all’una di notte. Tra la folla immensa si ritrovò a parlare a lungo con un’affascinante dama dal volto coperto, senza avere il minimo sospetto che si trattasse della delfina di Francia Maria Antonietta, come annotò nel suo journal intime: 'La delfina mi parlò a lungo senza che sapessi chi fosse; quando venne riconosciuta tutti le si strinsero intorno ed ella si ritirò in un palco alle tre del mattino; io lasciai il ballo'.



Da questo primo e breve incontro non ci è dato dunque sapere che impressione ebbero rispettivamente l’uno dell’altra Maria Antonietta e Fersen, ma di sicuro, almeno nella Regina, deve essere stata rilevante, dato che quattro anni dopo, riconoscendolo a Versailles tra la folla che le veniva presentata, ella non mancherà di accoglierlo con entusiasmo e gioia.
Di quell’incontro Fersen annota: ‘La Regina, che è affascinante, quando mi vide esclamò: Ah, è una vecchia conoscenza! Gli altri membri della famiglia reale non mi dissero una parola.’
Più tardi, in una lettera al padre, torna a parlare di lei: ‘E’ la più bella e la più deliziosa principessa che conosca!’
Nel 1778, dunque, la simpatia e l’interesse che provano l’uno per l’altra è significativo e viene approfondito nel corso di vari ricevimenti, nonostante siano proprio i mesi in cui Maria Antonietta sta portando avanti la sua prima gravidanza, che è il vero fulcro dei suoi pensieri.
Sarà solo nel 1780 che si potrà parlare di quella che diventerà la fase iniziale del loro rapporto, che tuttavia comincerà con una separazione. E’ proprio quello, infatti, l’anno in cui il bel conte svedese prende congedo dalla Francia e dalla sua Regina per trasferirsi oltreoceano a combattere con le truppe francesi per l’indipendenza nel Nuovo Mondo.
In questo periodo il legame tra Fersen e la Regina è forte, e, sebbene non implichi nessuna relazione clandestina, inizia a destare più di un sospetto tra i membri della corte, come è possibile intuire dalle parole dell’ambasciatore svedese: ‘Confesso che non posso crederci…ho visto dei segni troppo inconfondibili per dubitarne’. Egli così si esprime scrivendo al suo sovrano, aggiungendo che il comportamento benevolo di Maria Antonietta nei confronti di Fersen non dava spazio a dubbi. Atteggiamento che sembra confermare lo stesso Fersen in una lettera indirizzata al padre: ‘E’ una principessa incantevole. Mi ha sempre trattato con grande gentilezza, da quando il barone le ha parlato, mi cerca ancora di più. Passeggia quasi sempre con me ai balli e a teatro. La sua gentilezza ha suscitato la gelosia dei cortigiani più giovani, i quali non possono comprendere come mai uno straniero venga trattato meglio di loro.’
Da queste parole è facile evincere che la partenza di Fersen può essere attribuita, oltre al desiderio di dare lustro alla propria carriera militare, anche ad un sottile bisogno di allontanarsi da Versailles e dal vespaio di pettegolezzi che la frequentazione tra la Regina e il bel conte sta destando.
Non sappiamo cosa passasse per la mente di Fersen in vista di quel distacco, ma si dice che la Regina abbia pianto quand’egli prese congedo. E scrivendo alla madre in merito alla spedizione delle truppe francesi si espresse con questi termini: ‘Che Dio conceda loro di arrivare sani e salvi!’.
Ed è facile supporre chi fosse nei suoi pensieri in quel momento.



Fersen rimase lontano dalla Francia per tre anni, e quando vi tornò, alla fine di giugno del 1783, la Regina era nuovamente incinta, una gravidanza che tuttavia si concluderà con un brutto aborto in novembre.
In questi anni il conte aveva valutato diverse occasioni di prendere moglie, e si trattava sempre di matrimoni d’interesse, finalizzati al conseguimento di un buon guadagno, nulla a che vedere con l’amore.
Ma proprio nel 1783 egli, scrivendo alla sorella, mette fine ad ogni dubbio. ‘Non posso stare con l’unica persona che desidero, l’unica che mi ama veramente, perciò non voglio stare con nessuno.’
Riferendosi naturalmente alla sua Toinette, la sua ‘Joséphine’, ‘Elle’.
Fersen rimase in Francia fino al 20 settembre, per poi tornarvi nel febbraio dell’anno successivo, ed è proprio in questo periodo che gli storici concordano sull’inizio di un’ipotetica relazione fisica tra il conte e la Regina. Relazione di cui, ad ogni modo, in parte grazie alla proverbiale riservatezza del conte, in parte a causa della distruzione, postuma alla sua morte, di tutta la sua corrispondenza, non si hanno prove certe.




Nel 1784 Maria Antonietta si ritrovò nuovamente incinta, e questa volta era teoricamente possibile supporre che il bambino potesse essere del conte Fersen, dato che per la prima volta le date coincidevano. E’ tuttavia poco probabile credere in una simile eventualità, tanto più che il Re non ebbe mai a mettere in dubbio la paternità del bambino, segno che le sue sporadiche visite notturne alla moglie continuavano.
Intanto, in Francia il malcontento del popolo andava aumentando e la popolarità della sovrana diminuendo. Si andavano sempre più diffondendo osceni libelli sulla sua persona, uniti ad epiteti ed ingiurie che la accusavano di essere una spendacciona, sciocca, senza un’idea in testa tranne quelle libidinose ed oscene verso i membri della propria corte.
Il conte Fersen, che tornò in Francia il 10 maggio 1785, non mancò di notare la freddezza con cui venne accolta Maria Antonietta al suo ingresso a Parigi: ‘Neppure una sola acclamazione. Il silenzio totale.’
Sono anni difficili, anni di conflitti e contrasti che non mancano di gettare fango sull’ormai impopolare Regina, trascinata ancora più in basso dallo scandalo della collana, l’orribile raggiro ordito ai suoi danni che fece vacillare anche l’ultimo barlume di credibilità di cui godeva.
E’ in questi anni che l’amicizia e l’affetto del conte di Fersen si fanno più solidi ed importanti: egli è il suo sostegno e il suo punto fermo in un mondo che non smette di accusarla. In questi anni il conte svolge anche ruolo come ambasciatore tra la Francia e la Svezia, non mancando di scriverle lunghe ed incoraggianti lettere nei periodi di lontananza.


Fersen era il suo più devoto cavaliere e il suo prezioso alleato politico.
La sua anima gemella.
E se è vero che il bel conte non si negava certo la compagnia femminile, avendo sempre avuto molte amanti, l’unico oggetto della sua devozione fu sempre e solo Maria Antonietta.
‘Non si può fare a meno di lodare la Regina, se si conoscono il suo desiderio di fare il bene e la bontà del suo cuore.’
Nel 1789, poco prima dei disordini di ottobre che avrebbero portato all’allontanamento della famiglia reale da Versailles, Fersen si era trasferito nei pressi della corte, per poter stare con la Regina. Fu quindi tra i membri del corteo che lasciò la reggia per trasferirsi alle Tuileries, giustificando la sua particolare presenza come membro del circolo privato della Regina. Fersen vendette la casa e i cavalli che aveva acquistato a Versailles e si trasferì a Parigi, dove avrebbe potuto stare più vicino ad ‘Elle’ e recarsi a farle visita.
Contrariamente all’opinione comune, egli considerava Maria Antonietta una vittima. Un’eroina maltrattata, mal giudicata, sensibile, sofferente e piena di bontà, ed era il suo più fervido sostenitore, nonché il più stretto confidente.
Fu anche uno dei più strenui propugnatori di un piano di fuga che consentisse alla famiglia reale di mettersi in salvo, contribuendovi attivamente con enormi somme di denaro e mettendo a rischio la sua stessa vita.
Fersen pagò cinquemila livres per la berlina a sei posti con cui avrebbe dovuto scappare la famiglia reale, improvvisandosi addirittura cocchiere.
Era la notte del 19 giugno 1790. Giunto alla prima poste, come da accordo, il conte aveva lasciato la compagnia.
Non sappiamo quali furono i suoi sentimenti in quel momento, ma si suppone fossero i sentimenti di un uomo che abbandona ad un incerto destino la donna amata, con la speranza di rivederla presto sana e salva.
Purtroppo però la fuga della famiglia reale si concluse disastrosamente il giorno dopo a Varennes, con la cattura di quest’ultimi che vennero prontamente ricondotti a Parigi.
Da quel momento Fersen, rifugiatosi in Belgio, rivedrà Maria Antonietta una sola ed unica volta, tornando a Parigi sotto mentite spoglie e intrufolandosi di nascosto alle Tuileries.
Il conte, per questo atto estremo, che rasenta quasi l’eroismo, rischia sicuramente la vita, essendo lui bandito da Parigi. Essere scoperto significherebbe andare incontro a morte certa.
Maria Antonietta cerca in tutti i modi di impedirglielo: ‘E’ assolutamente impossibile che voi veniate qui in questo momento: sarebbe mettere in gioco la nostra felicità, e se lo dico io, bisognerà credermi, giacché ho un estremo desiderio di vedervi.’
Ma il conte non raccoglie: ‘Io vivo soltanto per servirvi.’
Era l’11 febbraio quando Fersen, con il favore dell’oscurità, si introdusse furtivamente alle Tuileries, incurante dei soldati e dell’odio dei parigini nei suoi confronti.
Di quest’ultima notte esiste prova certa che la trascorsero insieme, come dimostrano due laconiche parole appuntate sul journal intime del conte:
‘Resté là’.
Fu l’ultima volta che si videro, prima che la ghigliottina, feroce figlia della Rivoluzione, esigesse la più illustre e bramata fra le teste: quella della dolce Toinette.


Poco prima della fine Maria Antonietta incaricò il suo buon amico, il conte de Jarjayes (personaggio cui si ispira l’eroina del manga Lady Oscar, e il grande Alexandre Dumas nel suo ‘Il cavaliere di maison rouge’) di recapitare a Fersen un sigillo con il motto, in italiano, ‘Tutto a te mi guida’, insieme alla frase tratta dalla Nouvelle Heloise di Rousseau ‘Le nostre anime si toccano in ogni punto…Il destino può davvero separarci, ma mai dividerci.’. Purtroppo il conte de Jarjayes riuscì a portare a termine la missione solo alcuni mesi dopo la morte della sovrana, avvenuta il 16 ottobre 1789.
Fersen non si riprese mai dalla morte dell’amata. Ricevette la notizia il 20 ottobre, rimanendone completamente intontito. Per tutto il resto della sua vita celebrò il 16 ottobre come giorno di lutto.
Nessuna donna sostituì mai Maria Antonietta nel suo cuore.

‘Colei per cui io vivevo e, giacché non ho mai cessato d’amarla, né l’avrei potuto neppure per un momento, e tutto le avrei sacrificato, ben lo sento in questo istante. Colei che io tanto amavo, per cui avrei dato mille vite, non è più. Dio, perché colpirmi a tal punto? Come ho meritato la tua collera? Essa non vive più. Il mio dolore è al colmo e non so come possa esistere ancora, non so come reggo al mio tormento che è estremo, che nulla mai potrà cancellare: sempre l’avrò presente nella mia memoria, e sarà soltanto per piangerla…perché non sono morto accanto a lei e per lei quel 20 di giugno?’

Fersen sopravvisse diciassette anni alla morte della sua amata Toinette, fino al giorno in cui, accusato ingiustamente dell'omicidio dell'erede al trono svedese, venne inseguito dalla folla che gli saltò sulla cassa toracica, sfondandogli il cuore.
Fu una morte tragica ed orribile, in cui il destino, ironico e beffardo, aveva messo ancora una volta il suo zampino.
Era infatti il 20 giugno.

17 commenti:

  1. Che storia tragica e struggente! Che destino ha unito Maria Antonietta e Fersen! Sono emozionata! Complimenti! I tuoi post su Maria Antonietta sono uno più bello dell'altro! Mi fai scoprire meglio questo affascinante e sfortunato personaggio. Brava!!!

    ;-)

    PS: farai prima o poi un post su Lady Oscar?? Mi piacerebbe tanto!!

    ;-)

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  2. Una storia particolare e appassionante! Non sapevo del loro amore così potente che non li ha lasciati fino alla morte!
    Grazie di questo post bellissimo! :)

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  3. Cara Francesca un post bellissimo,che ho letto tutto d'un fiato!!Quale amore più profondo e tragico per celebrare San Valentino??
    Ho amato sempre il personaggio di Maria Antonietta,controverso,discusso,odiato ma mai compreso fino in fondo...penso che essere donna,mamma,moglie e sovrana a quel tempo non debba essere stato facile e pur avendo agi e denaro,nessuno saprà mai quanto il suo cuore fosse sofferente!Ho adorato il cartoon,dove per la prima volta sentii parlare di Fersen e mi è piaciuto molto il film della Coppola,che ne mette in luce il lato umano(finalmente)facendola conoscere sotto un altra veste che è quella di donna e non di sovrana,BRAVA!!BRAVA!!BRAVA!!baci a presto Federica.

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  4. Complimenti...bellissimo post. Non conoscevo benissimo la storia fra Maria Antonietta e Fersen, quindi grazie di avermela fatta scoprire meglio, e in modo così delizioso.
    Che storia d'amore meravigliosa... allora esistono davvero anche nella realtà?! Io ho sempre pensato che si potessero trovare solo nei romanzi...sono lieta di essermi sbagliata.

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  5. conoscevo bene la storia, ma l'hai narrata così bene... sei bravissima.... che tristezza, e quante menzogne scritte su questa povera regina straniera... una storia d'amore così è struggente e delicata, è capace di far volare, come di far schiantare...
    Brava, davvero brava, sei una splendida narratrice.... accattivante :-)

    Argante

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  6. Ieri sera ho visto The Duchess, sì, proprio il film su di lei, quella Georgiana che, presumo, aveva dato a Fersen quel nome che ne declamava la bellezza. E leggendo questo post, mi vengono quasi i brividi perché penso al filo rosso che lega tutti questi personaggi - che un tempo furono persone in carne ed ossa - così tragici eppure così intensi da lasciare un segno indelebile. Che bello questo post, mi ha molto emozionato.

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  7. @Silvia, grazie! Sono contenta che il post ti sia piaciuto, certo, più avanti potree dedicare un post a Lady Oscar, un'anime che ho sempre adorato!
    @Gessy, grazie! Sono contenta di averti fatto scoprire questa storia^^
    @Federica, grazie! Anche io penso che il personaggio di MA, ma soprattutto la donna dietro ad esso, sia poco conosciuto nel suo vero volto...
    @Irene, grazie del tuo commento! A quanto pare, anche se un caso su un milione, esistono veramente storie d'amore del genere...nel caso di Maria Antonietta e Fersen credo proprio si possa parlare di anime gemelle...
    @Argante, grazie dei complimenti, davvero!
    @Sylvia66, si, proprio quella Georgiana definì Fersen 'The picture'! Che storia amara la sua, non trovi? Eh già, Georgiana e Maria Antonietta furono contemporanee, due donne forti, ma molto sfortunate, ognuna a modo suo...
    Sono felice che il post ti sia piaciuto!

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  8. Il tuo blog incarna esattamente ciò che più amo al mondo, e sono davvero felice di averlo scoperto! considerami già una tua fedele lettrice :)

    camomilla

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  9. Carissima, un post struggente come la storia dei suoi protagonisti, grazie! :)
    Quoto @Sylvia nel ritrovare il legame con Georgiana del film di ierisera, ma non avevo collegato la contemporaneità con Marie Antoinette, perciò grazie!
    Due Donne meravigliose che a dispetto della loro fortunata condizione sociale, hanno sofferto e lottato anche per noi per la dignità femminile! :)

    Grazie di cuore! Baciotto!

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  10. @Camomilla, grazie di cuore e...benvenuta! Sono contentissima di sapere che seguirai il mio blog!
    @Claire, concordo con te su MA e Georgiana^^ Anche se c'è da dire che non si prendevano molto in simpatia, o almeno, Georgiana attendeva sempre con ansia le novità da Parigi per spettegolare un po' su Toinette, in questo, c'è da dire, non manifestava molta solidarietà femminile!

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  11. Questo post è davvero meraviglioso ed emozionante! Grazie mille.

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  12. un blog incantevole... non posso che aggiungerlo ai miei preferiti! ^_^

    Se ti va, passa a trovarmi www.viaggidinchiostro.blogspot.com!

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  13. Anche io non ne ero a conoscenza e ti ringrazio per aver narrato questa meravigliosa e tragica storia d'amore!! Buon week end!

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  14. che storia tragica sono così brutti quei tempi erano proprio una bella coppia loro ;(

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  15. Una storia davvero meravigliosa, adoro Maria Antonietta, e lei e Fersen sono la mia coppia preferita

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  16. E' bastata la frase del mio fidanzato:"Andiamo a Versailles uno dei prox week end?" a farmi ripiombare completamente alla fine del 1700. Desidero questo viaggio da anni, ma per coincidenze e casualità non si mai avverato. L'entusiasmo è salito alle stelle in meno di 10 secondi e sapevo di poter contare su di te! Adoro la sostanza dei tuoi articoli: molti altri blog sono fatti d'immagini d'effetto e frasi scontate, ma il tuo no. Non conoscevo questa storia e l'ho trovata formidabile e sincera, come dovevano essere entrambi gli amanti. Grazie davvero.
    P.S. Cosa bisogna fare per visitare le stanze private della regina? Grazie.

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  17. Maria Antonietta però muore il 16 ottobre del 1793, non del 1789! :) Ciao!

    F.

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